Benvenuto Brunello 2020 era stato l’ultimo evento enoico in presenza prima della pandemia e Benvenuto Brunello 2021 in questa edizione novembrina segna una sorta di ripartenza: in tanti addetti del settore, giornalisti e blogger si sono infatti dati appuntamento a Montalcino per questa 30° edizione nello splendido Chiostro trecentesco di Sant’Agostino.
Il nuovo format di questa vera e propria Anteprima consente di pianificare le degustazioni scaglionate in dieci giorni, permettendo agli operatori del settore di assaggiare i vini seduti in sicurezza, grazie anche all’eccelso servizio dei sommelier di AIS Toscana.
Manca, questo è vero, la parte emozionale e spesso più colorita e meno istituzionale dell’evento, cioè il contatto diretto con i produttori, ma chi ha potuto si è organizzato con visite ad hoc alle cantine.
Per i non addetti ai lavori ricordiamo che il “Brunello di Montalcino” è ottenuto da uve di Sangiovese e che l’immissione in commercio avviene il I° gennaio del quinto anno dopo la vendemmia. Durante questo periodo, il vino deve trascorrere almeno due anni in botte di legno e almeno quattro mesi di affinamento in bottiglia. Il periodo di conservazione in bottiglia cresce fino a sei mesi per la riserva che entra in commercio un anno dopo.
Il “Rosso di Montalcino” DOC dimostra la versatilità del territorio di Montalcino che, con lo stesso vitigno Sangiovese, è in grado di produrre anche un vino adatto per essere bevuto più giovane. Infatti il Rosso di Montalcino può entrare in commercio dal 1° settembre successivo alla vendemmia.
Venendo ai protagonisti dell’evento, non dimentichiamo che l’annata 2017 è stata caratterizzata da una gelata a metà aprile e da un’estate calda e siccitosa, fattori di stress che in generale sembrano però non aver inficiato la qualità dei vini: anzi i produttori montalcinesi hanno fatto un ottimo lavoro sia in vigna che in cantina e come in tutte le annate difficili chi è riuscito a portare in cantina le migliori uve ha ottenuto vini con un buon equilibrio.
I vini in degustazione erano il Brunello 2017, il Brunello 2017 Vigna, il Brunello di Montalcino Riserva, il Rosso di Montalcino 2019 e 2020 (molte assenze tra i primi e uscite ritardate per i secondi) e il Moscadello di Montalcino (il vino da dessert famoso nel mondo secoli prima del Brunello e che viene prodotto in 3 diverse varianti: Frizzante, Tranquillo e Vendemmia Tardiva).
I Rosso di Montalcino 2020 si presentano come vini godibili da subito con una bella struttura dotata di particolare vivacità e freschezza.
I Brunelli 2017 profumano di frutti rossi, di erbe mediterranee, hanno un profilo strutturale esile, e sebbene al palato hanno una percezione alcolica a tratti importante e i tannini ancora percettibili sono, salvo qualche eccezione, piuttosto bilanciati e denotano una certa sapidità ed anche una bella una freschezza e quindi un’inaspettata facilità di beva.
Tante le Selezioni di Vigna proposte, la selezione dei “cru” che valorizzano la denominazione e il valore percepito del Brunello anche a livello internazionale, che hanno raggiunto risultati anche eccellenti.
Le Riserve 2016 sono vini di grande eleganza e finezza, caratterizzati da una bella trama tannica con una bocca davvero affascinante: vini questi con un grande potenziale di longevità.
Il Benvenuto Brunello è organizzato dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino nato nel 1967, all’indomani del riconoscimento della D.O.C. e conta attualmente oltre 200 produttori associati.
La formula Montalcino continua a essere vincente perché le aziende sono piuttosto compatte attorno al Consorzio che continua a fare un grande lavoro per tutta la denominazione: rilancia la promozione internazionale, in particolare in USA con il Benvenuto Brunello a New York l’ultimo weekend di febbraio prossimo, mentre la 31° edizione a Montalcino partirà l’11 novembre 2022.